Con l’entrata in vigore della legge 81 del 2017 viene introdotta nel nostro ordinamento una nuova modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, definita Lavoro Agile.
Precisamente di cosa si tratta?
Non è semplice dare una definizione di Lavoro Agile o di Smart Working.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, lo descrive come “[…] una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che, secondo il Ministero, aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro ed, al contempo, favorisce la crescita della sua produttività».
Più semplicemente potremmo definire il Lavoro Agile come un nuovo modo di lavorare, che prescinde da obblighi precisi di luogo ed orario, ed è orientato alla misurazione della prestazione lavorativa in termini di obiettivi e risultati conseguiti. Il lavoratore in parole povere, disponendo di una connessione internet, potrà lavorare più o meno da dove gli pare.
Anche se si tratta di una autentica modalità di prestazione, il LAVORO AGILE non può essere disposto unilateralmente dal datore di lavoro, ma deve essere frutto di un accordo con il lavoratore.
L’accordo dovrà essere stipulato per iscritto e regolare specificamente:
- le modalità di esercizio della prestazione all’esterno dei locali aziendali;
- l’individuazione degli strumenti tecnologici assegnati al lavoratore;
- i tempi di riposo e in particolare la disciplina del c.d. “diritto alla disconnessione”.
L’accordo di Lavoro Agile può essere a tempo indeterminato oppure avere una durata prestabilita, ossia datore di lavoro e lavoratore concorderanno tra di loro un tempo definito durante il quale la prestazione lavorativa verrà espletata in maniera “Agile”.
Nel caso in cui l’accordo sia a tempo indeterminato il recesso potrà avvenire con un preavviso non inferiore a trenta giorni elevati a 90 nel caso di lavoratori disabili.
Ma chi ci guadagna dal lavoro agile?
Gli studiosi ci dicono che sia il datore di lavoro che il lavoratore traggono notevoli benefici dall’utilizzo dello smart working.
I lavoratori riescono a conciliare più facilmente la vita familiare con quella lavorativa.
Si pensi ad esempio solo al fatto che il lavoratore, non dovendo raggiungere fisicamente la sede aziendale, oltre ad ottenere un risparmio economico, avrà più tempo da dedicare a se ed alla famiglia, riducendo quindi lo stress e di conseguenza aumentando la produttività.
Dall’altra parte le aziende grazie all’applicazione del Lavoro Agile riusciranno a ridurre i costi attraverso una possibile razionalizzazione e riorganizzazione degli spazi, ad accrescere la notorietà del marchio aziendale oltre che ad aumentare la produttività, perché lavoratore più produttivo significa team più produttivo che significa impresa più produttiva.